Scritta pensando a Marco, un adolescente di Sestri affetto da tetraparesi spastica, con il cervello di un bambino di 6 anni, grazie alla famiglia (ed alla totale ignoranza della propria condizione) incredibilmente sereno; e per Fabrizio, altro ragazzo spastico di Sampierdarena, intelligente, sveglio e bello, pienamente consapevole del proprio handicap e per questo un po’ inacidito.